sabato 19 luglio 2025

Commento

 

          L'isola delle lacrime



4 commenti:

Silvio Minieri ha detto...

L’ISOLA DELLE LACRIME

PROLOGO
“Berlioz spalancò gli occhi. «A colazione... con Kant? Che assurdità sta dicendo?», pensò. - Però, - continuava lo straniero, per nulla turbato dallo stupore di Berlioz, e rivolgendosi al poeta, - non è possibile spedirlo a Solovki per il semplice motivo che da oltre cento anni egli si trova in luoghi assai più remoti, e trarlo di là è assolutamente impossibile, glielo assicuro.”
Era l’incipit del mio estratto da Bulgakov, un po' subito dopo l’inizio della storia narrata. “Il maestro e Margherita”, pubblicato nel 1967, è stato scritto e racconta la Russia sovietica in epoca staliniana, un secolo fa circa. Nel testo, viene citata Solovki. Si può intuire, ma di quale località si tratta? Riassumiamo rapidamente il contesto iniziale. In un afoso pomeriggio di primavera, a Mosca, il presidente dell’Associazione Letteraria Berlioz si reca in compagnia del poeta Bezdomnji ai giardini pubblici, gli Stagni del Patriarca, situati a ridosso della Bronnaja, nella zona centrale della città. Seduti su una panchina, discutono sul poema antireligioso commissionato al poeta da Berlioz, rimasto però insoddisfatto. Uno straniero (si tratta del diavolo in persona) seduto sulla panchina a fianco s’intromette nella discussione, scopre che i due sono atei e si congratula per il fatto che nel Paese nessuno si meraviglia dell’ateismo, lasciandoli in sospetto. Quindi, su Kant che aveva criticato le prove dell’esistenza di Dio, per proporne una propria, e con cui un tempo era andato a colazione, dichiara che non si può spedirlo a Solovki.

Silvio Minieri ha detto...

L’ISOLA DELLE LACRIME
Le isole Soloveckie, note anche con il nome di Solovki o Solovetskij, sono un arcipelago del Mar Bianco, nel Distretto Federale Nordoccidentale della Russia. A 160 chilometri dal Circolo polare artico, sono un arcipelago che ha conosciuto tristi momenti del Comunismo, e oggi sono diventate un’importante meta di pellegrinaggio. Infatti, le isole sono note per essere state sede del primo campo di lavoro sovietico (SLON), ma non solo. Sono anche state utilizzate come paradigma da Aleksandr Solzhenicyn per descrivere l’intero sistema dei gulag nell’opera Arcipelago Gulag. Dal 1992 sono state inserite tra i Patrimoni dell’umanità quali esempio di insediamento monastico nell’inospitale ambiente dell’Europa settentrionale, che illustra in maniera ammirevole la fede, la tenacia e l’iniziativa delle comunità religiose del tardo Medio Evo. Tra le isole Solovki, per volere di Lenin, si costituì il primo dei famigerati gulag, quello che, secondo Aleksandr Solzhenicyn, rappresenta il prototipo dell’universo concentrazionario sovietico. Da qui passarono infatti, dal 1923 al 1939, quasi un milione di detenuti. Un gulag che accoglieva prigionieri della guerra civile, oppositori politici e criminali comuni. Fu proprio il monastero di Solovki, un affascinante cremlino del XV secolo dell’isola principale, ad essere scelto come sede del gulag sovietico. Dopo la Rivoluzione russa, gli edifici religiosi furono sgomberati e adibiti a prigione sino al 1939, rimanendo poi inutilizzati sino alla caduta dell’URSS. Ancora oggi i familiari delle vittime visitano i resti dei 39 “campi di lavoro” disseminati fra queste isole, portando fiori su tombe inesistenti. Per questo motivo le Solovetskij oggi sono note come “Le isole delle lacrime”. A partire dal 1990 il monastero è tornato nelle mani della Chiesa ortodossa russa e oggi è un luogo di pellegrinaggio che attira ogni anno migliaia di fedeli. Rappresenta, inoltre, anche un monumento alla memoria, che ricorda le terribili azioni compiute dalle forze sovietiche. Oltre alla triste storia che ha segnato le isole, vi sono tanti luoghi meravigliosi da visitare. Tra questi vi sono gli splendidi esempi di architettura tipica russa, come l’abitazione dell’archimandrita Makarios. L’abitazione risale al 1882 ed è interamente in legno, caratterizzata da dettagli di color azzurro. Molto interessante, poi, è il misterioso labirinto in pietra, chiara testimonianza della presenza umana che risalirebbe a circa 5000 anni fa. Dal 1974 le isole sono diventate una riserva naturale. L’arcipelago può essere raggiunto via mare dai porti di Kem’, di Belomorsk e Arcangelo. Sempre da Arcangelo e da Mosca, le isole possono essere raggiunte per via aerea, con voli che atterrano all’aeroporto di Solovki. – Scritto da Ilenia Albanese.
https://www.viaggiamo.it/solovki-isole-delle-lacrime.

Silvio Minieri ha detto...

POSTILLA
“Le taglieranno la testa! Con astio e stupore Bezdomnyj spalancò gli occhi sul disinvolto sconosciuto, mentre Berlioz chiese con un sorriso forzato: - Chi, per la precisione? Nemici? Invasori? - No, - rispose l'interlocutore, - una donna russa, un membro della Gioventù comunista. -[…] Berlioz cadde riverso, urtando leggermente la nuca sul selciato […] e voltatosi, vide slanciarglisi addosso con una forza irrefrenabile il volto, completamente bianco di terrore, della conducente [il tram] e il suo fazzoletto scarlatto. Negli anni Trenta, a Mosca, le giovani donne guidavano i tram, negli anni Ottanta, a Milano, ci furono le prime tranviere d’Italia.

Silvio Minieri ha detto...

[N. d. B.]
"L'olio di girasole" è finito in coda nel post sottostante, l'Addendum, della cui ragione si dà spiegazione in epigrafe.