mercoledì 3 dicembre 2025

Ipotesi

 

           La nube di Oort



1 commento:

Silvio Minieri ha detto...

LA NUBE DI OORT
Ho interrogato la IA sulla nube di Oort, e questa è stata la risposta.
La Nube di Oort è una vasta regione sferica ai confini del Sistema Solare, composta da miliardi di comete e altri oggetti ghiacciati. Si estende da 20.000 a oltre 100.000 unità astronomiche (UA) dal Sole e si ipotizza che sia l'origine delle comete a lungo periodo.
Composizione e forma – Materiali: È composta da miliardi di piccoli corpi ghiacciati, come comete, asteroidi e forse pianeti minori. Composizione del materiale: Gli oggetti sono costituiti da materiali ghiacciati come acqua, metano, etano, monossido di carbonio e cianuro di idrogeno. Forma: Ha una forma di guscio sferico e si estende in tutte le direzioni intorno al Sole.
Posizione e dimensioni – Distanza: Si trova ai margini del Sistema Solare. Il suo confine interno è a circa 20.000 UA, mentre il suo confine esterno si stima arrivi fino a 100.000 o 200.000 UA, arrivando a circa metà strada da Proxima Centauri. Dimensioni: L'immensa estensione equivale a circa 1,5 anni luce.
Origine e importanza – Origine: Si ritiene che la Nube di Oort si sia formata durante la creazione del Sistema Solare, quando il Sole era ancora parte di un ammasso di stelle.
Origine extrasolare: Oltre il 90% delle comete presenti nella Nube di Oort potrebbero provenire da altri sistemi stellari, catturate gravitazionalmente dal giovane Sole. Culla delle comete: La Nube di Oort è considerata la culla delle comete a lungo periodo, che provengono da questa regione quando vengono perturbate gravitazionalmente, ad esempio dal passaggio di altre stelle.

La IA non ha detto che la nube è soltanto un’ipotesi dell’astronomo olandese Jan Hendrik Oort, e che nessuno l’ha mai vista. In verità un difensore della IA potrebbe dire che io non l’ho interrogata su tali particolari, e che quindi la IA risponde solo quando viene interrogata, perché non è come le comari di Windsor o anche le comari di Frosinone – sono citate codeste ultime comari in un mio racconto di anni fa, che devo andare a riesumare – comari che ciarlano, ciarlano senza stancarsi mai. Insomma, alla fine, sono andato a interrogare la Treccani. Ecco il copia e incolla.

IAN HENDRIK OORT
Astronomo (Franeker, Olanda, 1900 - ivi 1992), fu dal 1935 direttore dell'osservatorio di Leida e prof. di astronomia in quell'università.; accademico pontificio (1961) e socio straniero dei Lincei (1961). Dal 1958 al 1961 fu presidente dell'Unione astronomica internazionale. Diede importanti contributi sia all'astronomia galattica che a quella del Sistema solare. Nel primo campo si segnalano: la scoperta della rotazione differenziale (1927) e la valutazione della massa (1932) della Via Lattea; lo sviluppo di una mappa della emissione radio nella riga dell'idrogeno a 21 cm (1952). Nel secondo campo, fondamentali furono, negli anni Cinquanta, i suoi studî sulla dinamica delle comete, che portarono a stabilire l'esistenza di una "riserva" di questi corpi (la cosiddetta nube di Oort), situata agli estremi confini del Sistema solare. (Treccani)

CONCLUSIONI
Siccome in questo periodo sono impegnato in altri affari, non posso andare a verificare di persona sul posto e raccogliere prove concrete sull’esistenza della nube di Oort. Comunque, ho già inviato un mio avatar ai confini dell’eliosfera e presto avremo risposte precise sulla possibile esistenza della nube e che cosa si dice da quelle parti. Attenzione, non si tratta di voci di extra-terrestri, ma come vedremo sono anche voci canterine, e non credo qualcuno abbia voglia di cantare tra i ghiacci delle comete.