giovedì 18 aprile 2024

Conversazioni

 

        Allucinazioni uditive



2 commenti:

Silvio Minieri ha detto...

ALLUCINAZIONI UDITIVE
Ehi, tu! – Io? – Sì, tu, quello che dice Io. – Che vuoi? – Alzati! Hai finito di dormire e stai ancora a crogiolarti nel letto? – Ehi, amico, è finito il tempo dei risvegli notturni e delle corse all’aeroporto all’alba. – Io sono tuo amico, ma non sono “amico”, come tu mi chiami. – No? – No. – E chi sei? – Io sono il tuo demone. – Ma non mi fare ridere, tu sei soltanto un’allucinazione uditiva. – Sei sicuro? – Certo, e non sono il solo a dirlo. – Ah, no? – No. – E chi altri? – Poi ti dico. – Basta! Adesso, alzati! – Ehi, demone, caporale di giornata! Sono ancora le cinque del mattino. – Ma non sei solito svegliarti alle tre del mattino? – No, non devo più andare a prendere nessun aereo. – E perché? – Gli aerei non volano più. – No? – No, adesso volano soltanto i prezzi delle tariffe aeree. – E tu vola con le tariffe aeree. – No. – E perché? – Non sono un volatile. – Ma no! – Sì, invece, sono un bipede terrestre, e anche anfibio. – Sei un pesce serpente, alzati, verme! – Ehi, demone, piano con le parole. – Ti vuoi alzare? – No, sono appena sfumate le immagini dei sogni e acquistano forma di pensiero. – Rêverie. – Fantasie, e allucinazioni uditive. – Questa mia voce demonica, tu la chiami allucinazioni uditive? – Fantasticherie al risveglio.– Alzati! – E perché? – Non devi andare a scrivere il post di queste tue amenità, con cui ti diverti in questo tuo soliloquio mattutino? – Ma certo, hai ragione. – Prima vai a guardarti allo specchio, quando vai a sciacquarti la faccia. – Va bene. – Hai visto? – Che bella faccia demonica! – Sì, mettila come immagine del post. – Certo, vado subito. – Bene. – Vieni! – Dove? – Qui al computer. – Ci sono. – Non ti vedo. – E non lo sapevi? – Già, sei un demone invisibile! – Sono una tua allucinazione uditiva, come scriveva quel tuo amico folle, ecco perché ti dicevo che non sono amico. – Però lo conosci. – E come no! – E adesso dobbiamo scrivere di lui. – Certo, non di lui, ma quello che lui scriveva. – Eh, già! – Allora? – Ecco: “Alla décadence, in Socrate, non accenna soltanto la confessa sregolatezza e anarchia degli istinti, vi accenna anche la superfetazione del logico e quella cattiveria da rachitico che lo contraddistingue. Non dimentichiamo neppure quelle allucinazioni dell’udito che sono state interpretate in senso religioso come “demone di Socrate”. Tutto in lui è esagerato, buffo [in italiano nel testo], caricatura, tutto è al tempo stesso nascosto, con un secondo fine, sotterraneo. – Cerco di capire da quale idiosincrasia provenga l’equazione socratica: “ragione = virtù = felicità”, l’equazione più bizzarra che esista, e che specialmente ha contro di sé tutti gli istinti dei più antichi Elleni.” Nietzsche, “Il crepuscolo degli idoli”– “Il problema Socrate”, 1888. Allora, per chi non ha capito la filosofia di Socrate, quella di Platone, l’equazione di Nietzsche ne rispecchia il pensiero, in maniera cristallina, chi lo deforma è il demone del filosofo tedesco, sì! quello in immagine, di cui avevo preso a prestito la maschera. Seguendo l’equazione, indimostrata ed errata, autore = personaggio, il Socrate di Nietzsche è Nietzsche. Pirandello, uno che di pazzi se ne intendeva, in un suo romanzo indica un suo personaggio come autore di un romanzo, il Socrate demente, un ossimoro che esprime l’inseparabilità e distinzione tra ragione e follia: ne parliamo un’altra volta, ora devo andare. – Dove? – A comperare la baguette, tra qualche minuto apre il supermercato. – Sei a Parigi? – No, sono sul web. – E la baguette, allora? – Devo fare colazione, pane, burro, marmellata, caffelatte, succo d’arance e arancia. – E che più? – Niente più. – Ça suffit? – Basta così. – Oui, tu es à Paris. – Ça suffit comme ça. – Eh? – D’accordo, basta così. – E il supermercato? – Un rendez-vous. – Dove? – Qui vicino. – Una jeune fille? – No, una nuova dolce amica, dal nome che non dico. – Ah!

Silvio Minieri ha detto...

[N. d. B.]
Il titolo della rubrica, “Conversazioni”, scritto per brevità di spazio, va letto per esteso: “Conversazioni demoniche”, conversazioni con il demone. Non fissate troppo a lungo l'immagine del post, se non volete essere impressionati dal ghigno del demone.